La globalizzazione del calcio ha creato dei preoccupanti effetti collaterali, uno fra tutti il cosiddetto football trafficking. Questo è il primo articolo di un più ampio approfondimento sul tema.
Qui gli altri:
La copertura mediatica di competizioni come la Champions League o la Premier inglese, seguite da centinaia di milioni di appassionati in tutto il mondo, ha reso il calcio, in particolare le competizioni per club, uno sport sempre più globale e l’Europa una destinazione ambita per migliaia di aspiranti calciatori provenienti in particolare dall’Africa Occidentale.
In parallelo, i costanti progressi fatti registrare dalle compagini africane nelle grandi manifestazioni internazionali e le carriere eccezionali di icone calcistiche come Didier Drogba, Michael Essien, Nwankwo Kanu o Sadio Mané, per citarne alcune, passate e presenti, hanno dato forza e vigore al desiderio di tanti giovani africani di “arrivare al top”.
Tuttavia, se da un lato alcuni calciatori sono in effetti riusciti a seguire le orme di tali illustri predecessori – anche se non sempre agli stessi livelli di eccellenza – la popolarità del calcio europeo ha anche generato dei preoccupanti effetti collaterali. Uno fra tutti, il cosiddetto football trafficking– per ora ci asteniamo volutamente dal tradurre l’espressione in italiano – tematica ancora poco conosciuta e poco trattata in Italia e in lingua italiana. Non che sull’argomento la letteratura in altre lingue sia così tanto più ricca.
Esiste dunque un “traffico di calciatori”? Di quale età? Quali paesi coinvolge in prevalenza? Soltanto quelli africani? Si tratta di un fenomeno che riguarda soltanto il calcio o anche altri sport?
A queste e ad altre domande tenteremo di dare risposta in una serie di articoli che metteranno insieme esperienze, reportage e ricerche accademiche condotte su una delicata tematica interdisciplinare, che chiama in causa complessi aspetti economici, sociali, sportivi e umani e coinvolge un numero imprecisato di giovani – forse nell’ordine delle decine di migliaia, altro elemento interessante da approfondire – i quali, ogni anno, abbandonano la propria terra in cerca di fortuna e successo nel mondo del calcio.
credit image ® Davide Baroni – #studioWestAfricaAmazingProject
Daniele Canepa
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