La globalizzazione del calcio ha creato dei preoccupanti effetti collaterali, uno fra tutti il cosiddetto football trafficking. I 10 steps individuati dal Prof. James Esson trovano perfetta corrispondenza nella storia di P., il cui racconto, era iniziato nella scorsa puntata. Che prosegue in questo articolo.
Qui gli altri:
P., un ragazzo originario di Dakar con l’ambizione di fare carriera nel calcio, ha quasi 18 anni quando arriva regolarmente in Italia, forse a seguito del versamento di una somma di denaro da parte dei suoi genitori a un uomo che, nel paese di origine, gli ha promesso un provino in un club professionistico europeo.
Da Roma, dove è atterrato, P. raggiunge l’uomo a Milano Centrale non senza difficoltà, visto che è alla sua prima esperienza in un paese totalmente diverso dal suo e l’unica lingua che parla correntemente è il wolof.
Come da passo 5 del decalogo del Prof. Esson, all’arrivo a Milano il suo connazionale nonché sedicente agente, si fa dare da P. il suo visto – ricordiamo che è atterrato e sbarcato a Fiumicino regolarmente – “per tenerlo al sicuro” fino almeno al momento del primo provino, che avviene con una squadra dell’Italia settentrionale, ai tempi militante in Serie B, proprio come descritto dal passo 6 dei 10 steps di James Esson.
Il test, però, non va come P. aveva sperato. Troppa è la pressione di giocarsi una chance unica in un ambiente sconosciuto, a una temperatura a cui non è abituato – dettaglio non da poco – circondato da compagni che parlano un’altra lingua. E poi per arrivare a certi livelli la concorrenza è davvero numerosa e agguerrita: inizia a farsi strada in lui l’idea che la base della sua venuta in Italia fosse poco più di un’illusione.
Non si realizzano quindi né il passo 7 né il passo 8, che contemplano la buona riuscita del provino, mentre si compie il nono: il ragazzo è abbandonato a sé stesso nel paese di arrivo.
A P. viene infatti detto di presentarsi a Genova per una seconda chance con un altro club. All’appuntamento prefissato, però, il connazionale di P. si rende irrintracciabile e, senza fornire alcun preavviso o spiegazione, non si presenta al luogo concordato, lasciando il giovane da solo in una città che non conosce. Senza un posto dove andare e senza soldi o documenti, il ragazzo riesce perlomeno a trovare un tetto sotto il quale dormire nel centro storico di Genova, presso un conoscente di famiglia. Come recita il passo 10, però, questo evento segna per P. l’inizio di un periodo di clandestinità nel nuovo paese.
Quali le conseguenze sulla sua vita?
credit image ® Davide Baroni – #studioWestAfricaAmazingProject
Daniele Canepa
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