Sesta Puntata – Settimane dal 17/03/2014-30/03/2014
Sportparade, sportparade, fortissimamente sportparade. Sono state due settimane veramente intense di eventi sportivi: la vittoria di Djokovic a Miami (demolito il fratello pallido di Nadal) che bissa il trionfo ad Indian Wells; la tigre Serena Williams che sbrana Li Na in finale sempre a Miami; il Gran Premio di Malesia e il trionfo della noia, con il primo sorpasso vero a 3 giri dalla fine e la vittoria al campionato mondiale di pattinaggio su ghiaccio della coppia italiana Cappellini-Lanotte. Intanto il dottor Rossi sembra aver istruito a dovere il suo allievo: Marc Marquez. La Moto Gp sarà spettacolare quest’anno. Alexander Kristoff, vince la classicissima Milano-Sanremo, primo norvegese a vincere tale competizione. Ah dimenticavo, mi è venuto un mal di testa impressionante durante il Clasico Real Madrid-Barcellona: velocità supersoniche e tocchi di palla millimetrici. Pensavo di avere la PS3 accesa invece era tutto vero. Anche l’arbitraggio purtroppo. La Sportparade di questa settimana raccoglierà alcuni momenti che, probabilmente, sono passati inosservati.
5.Miccoli e Mascara fanno scuola
Ve lo ricordate il Maradona del Salento e i suoi gol da centrocampo? E Peppe Mascara con la sua bomba da lontanissimo nel derby (gol che vedranno anche a Tonga…ascoltate il commento)? Beh se non ve li ricordate eccoveli.
Che dire, capolavori balistici che hanno fatto scuola anche all’estero. Wayne Rooney ha provato ad emulare i nostri conterranei e ci è riuscito il 22 marzo scorso. Potete vedere il video con annesse spiegazioni qui sotto. Un’osservazione da non-portiere (attendo delucidazioni da Francesco, Giulio, Alberto e Mattia): ma i portieri sembrano tutti ubriachi quando vedono partire questi tiri? Non sanno dove si trovi la porta ed iniziano a tuffarsi a casaccio come fossero in preda a litri della peggiore Barbera. La grande prodezza.
4.“Perchè perché? Chissà chissà?” cit.Rita Pavone
Ok fate partire il volume al massimo anche se siete in ufficio!!!
La canzone lo diceva chiaramente: perché la domenica mi lasci sempre sola per andare a vedere la partita? Beh, la risposta è molto semplice: è successo in Avellino-Siena, dove un uomo si è recato allo stadio con l’amante, inconsapevole del fatto che la moglie lo stesse pedinando. La consorte infuriata è entrata in Curva Sud e ha sorpreso l’uomo con l’altra donna, come riporta il Mandamento Notizie, scatenando immagino, la classica sceneggiata napoletana, pardon avellinese. Morale della storia: allo stadio vacci con gli amici, fatti una birretta e poi torna a casa dalla moglie o dalla fidanzata. Insomma sii fedele ma prenditi i tuoi spazi. E poi, se proprio hai l’amante, non portarla allo stadio: cinema, ristorante, passeggiata e gelato sono alternative migliori assai. Di cose da fare (sporcaccioni) ce ne sono parecchie.
3.Bethany e il Surf
Bethany Hamilton è una ragazza hawaiana di 24 anni. Se nasci alle Hawaii è molto probabile che tu possa essere una vulcanologa, un’ intrecciatrice di Lei o una surfista. Bethany già all’età di 8 anni vinceva i primi contest, tavola sempre sottobraccio e parte delle giornate passate in mare: il surf è la sua vita. 31 ottobre 2003, la mattina di Halloween, era cominciata come una giornata qualsiasi alle Hawaii. Sveglia all’ alba, la colazione, la corsa a Makua Beach, isola di Kauai, per prendere le onde migliori. Sei la promessa del surf mondiale, la ragazzina nata per vivere sulla cresta dell’ onda. E quando ci sei, su quella cresta, non hai paura di niente e di nessuno. Di fianco a Bethany, surfano Alana Blanchard, la sua migliore amica, il papà e il fratello di Alana, Holt e Byron. Sono dettagli importanti: sono i dettagli che le hanno salvato la vita. Sotto Bethany, quel drammatico 31 ottobre, nuotava uno squalo tigre di cinque metri a caccia di cibo. «Ero in acqua da circa mezz’ ora, erano le 7.30 del mattino. Avevo già preso dieci onde e avevo voglia di un riposino. Mi sono sdraiata sulla tavola, con un braccio mi tenevo aggrappata e l’ altro ciondolava in mare». Non l’ ha visto, l’ ha solo sentito. «Uno strappo violento, poi un altro. Sarà durato in tutto tre secondi. Mi sono guardata intorno: l’ acqua era rossa di sangue. Del mio sangue. E il mio braccio sinistro non c’era più». Holt interviene con prontezza: lega il laccio con cui i surfisti si assicurano la tavola alla caviglia, per non perderla in mare, al moncherino di Bethany, salvandole la vita. Ha un braccio in meno, Bet, ma qualcosa di impalpabile in più. Il privilegio della sofferenza l’ ha cambiata: arricchendola. Ed è arrivato anche il primo successo nei contest Pro. La Hamilton ha vinto il 21 Marzo 2014 il prestigioso Surf N Sea Pipeline, tenutosi a Oahu, proprio nelle sue Hawaii. Su Bethany Hamilton è uscito anche un film nel 2011 (che ho visto in aereo, tra turbolenze e calamenti di palpebra): Soul Surfer, è il titolo.
2.Gli Award dello Sport
A Kuala Lumpur sono stati consegnati i Laureus Award Sport, gli Oscar dello Sport; cerimonia presentata in pompa magna da Benedict Cumberbatch alla quale hanno partecipato anche Jamie Foxx e Daniel Bruhl insieme alla modella cinese Du Juan. Questi i vincitori: Sebastian Vettel, vincitore di 4 mondiali di Formula 1; Missy Franklin, plurivincitrice di ori alle Olimpiadi di Londra; Marc Marquez campione in MotoGp a soli 20 anni e 266 giorni; Rafael Nadal come Comeback of the Year; il Bayern Monaco come squadra dell’anno; Marie Bochet, sciatrice, come atleta disabile e Jamie Bestwick come sportivo estremo dell’anno. Tra i membri della giuria vi erano Giacomo Agostini, Bobby Charlton, Sebastian Coe, Nadia Comaneci, Mick Doohan, Sean Fitzpatrick, Dawn Fraser, Marvelous Marvin Hagler, Tony Hawk, Michael Johnson, Edwin Moses (Presidente), Ilie Nastase, Alexey Nemov, Morné du Plessis, Hugo Porta, Mark Spitz, Daley Thompson e Steve Waugh. Insomma, una vera notte di stelle.
1.#nontoccateGervasoni
La classe arbitrale italiana non si distingue certo per le eccellenze (quella spagnola non è da meno visti gli errori di Undiano Mallenco durante il Clasico): Nicola Rizzoli, durante Sassuolo-Roma sceglie di non scegliere e non fischia nulla in occasione del contatto Benatia-Sansone. Parla con i giocatori e chiede a loro cosa sarebbe meglio fare. Rendiamoci conto del paradosso. Cose che in altri sport, tipo il rugby non sarebbero mai successe, ma gli organi “competenti” (quelli che organizzano i mondiali in Qatar nel 2022 a 50° di temperatura) continuano a non voler la prova tv in campo. Ma veniamo al nostro eroe: Andrea Gervasoni. Ci eravamo lasciati con Borja Valero (ecco il link della SportParade in questione alla posizione numero 4) e ci ritroviamo con Daniele Dessena, che mi ha detto davanti ad una spuma bionda al solito baretto: “Gli volevo spiegare una cosa e mi ha cacciato”: in Bologna-Cagliari tocca l’arbitro su una spalla, e lui lo espelle immediatamente. La questione però è: a Valero diedero 3 giornate, a Dessena 1. A Gervasò ma che hai scritto nel rapporto? 2 pesi e 2 misure? Calciatori un appello: #nontoccateGervasoni, ha il cartellino facile.
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