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Dove si ferma la storia e dove inizia lo sport? Leggendo il libro Behind the Curtain: Football in Eastern Europe: Travels in Eastern European Football, scritto dal giornalista inglese Jonathan Wilson, l’impressione è che il confine tra le due cose sia labile, per non dire inesistente. Avvincente di per sé, oltre al contenuto del libro stesso, è la circostanza in cui esso è stato scritto: avvincente e incoraggiante, è opportuno aggiungere, visti gli attuali tempi di mancanza di prospettive e di speranze per chi si affaccia al mondo del lavoro.
Nel 2002, pressoché disoccupato e con pochi mezzi finanziari a disposizione ma tanta buona volontà, intraprendenza e passione per il calcio – quello balcanico in particolare – il giovane Wilson, giornalista freelance, decide di usare i pochi contatti stabiliti da ragazzo nell’ex-Jugoslavia imbarcandosi in una serie di interviste a ex-calciatori più o meno famosi, dirigenti, allenatori e addirittura archivisti delle varie Federazioni calcistiche dell’Europa dell’Est, senza sapere di preciso a che cosa lo porteranno.
Il risultato è un mix di storia del calcio e Storia – con la ‘S’ – aldilà della Cortina di Ferro, nel quale le storie di grandi calciatori, dirigenti illuminati e tifoserie passionali – o violente – si intrecciano a doppio filo con aneddoti riguardanti tematiche quali propaganda politica, nazionalismi, corruzione, intrighi di palazzo e polizie segrete. Un particolare aneddoto conduce a un’intervista, che richiama un importante fatto storico che poi si collega a un altro aneddoto curioso e così via, seguendo un ritmo coinvolgente fin dalla prima pagina. Il tutto ha un’ironia e uno humour tipicamente inglesi di sottofondo che rendono la lettura ancora più piacevole.
Il libro è diviso in otto capitoli, ciascuno dei quali narra le vicende storico-calcistiche di un’area geografica: Ucraina, Polonia, Ungheria, ex-Jugoslavia, Bulgaria, Romania, Caucaso e Russia. Con quale espediente il Colonnello Lobanovskyi riuscì a portare la Dinamo Kiev al successo commerciale – oltre che sportivo – nella stagione della Glasnost inaugurata da Gorbaciov? Quale fu il peso delle violenze registrate durante un match tra Dinamo Zagabria e Stella Rossa Belgrado sullo scoppio della guerra in ex-Jugoslavia? Quale ruolo ebbero i giocatori della Steaua Bucarest nel salvataggio dalla cattura – e probabile conseguente condanna a morte – di uno dei figli del dittatore Ceausescu? Per quale motivo l’attaccante sovietico Eduard Streltsov, stella nascente del calcio europeo e mondiale, venne rinchiuso in un gulag per oltre cinque anni pregiudicando così il cammino dell’URSS ai Mondiali del 1958?
Per conoscere le risposte a queste domande e per assaporare il gusto di un calcio ancora lontano dalle tv e ricco di piccoli misteri e aneddoti semi-leggendari vale la pena leggere Behind the Curtain.
Daniele Canepa
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