“Intra Siestri e Chiaveri s’adima una fiumana bella.” Dante, Purgatorio, XIX.
Dante Alighieri nel XIX canto del Purgatorio ci racconta una storia di “casa nostra”. Lo faremo anche noi, dopo questo breve preambolo letterario. E’ una storia di denaro e avarizia, molto probabilmente “confusa”, poiché il protagonista, Ottobono Fieschi, appartenente alla famiglia dei conti di Lavagna, divenuto papa con il nome di Adriano V, era sì ricchissimo, ma non avaro: come riporta il Giacalone (ah quanto abbiamo penato su quella Divina Commedia negli anni universitari) Giovanni di Salisbury nel Policraticus narra di un Adriano IV, papa avaro e assetato di potere. Molto probabilmente, Dante, non seguì la fonte di Giovanni di Salisbury, ma un altro testo, dove si era fatta confusione tra Adriano IV e il suo successore, Adriano V appunto. (anche Petrarca cadde in errore, capita anche ai migliori). Il verso riportato in apertura rende omaggio alle terre papali di Adriano V, poiché il fiume che Dante menziona è il fiume Entella, che si forma nel comune di Carasco dalla confluenza del Lavagna, del Graveglia e dello Sturla.
Ma non vogliamo parlare di fiumi, Divina Commedia e letteratura e stordirvi con filippiche infinite. Oggi si parla di calcio e quindi di Virtus Entella, perché il 14 marzo 1914, esattamente 100 anni fa, venne fondato il Football Club Entella, proprio ispirandosi al nome del fiume sopracitato. Il giocatore più rappresentativo della neonata squadra era Enrico Sannazzari, l’Asso di Picche, così soprannominato per una toppa raffigurante un Asso di Picche appunto, che portava cucita sulla maglia da gioco all’altezza del cuore. Era titolare, della tessera numero uno del Football Club Entella, in qualità di socio fondatore; campione dall’estro inconfondibile, fu un vero idolo per i tifosi chiavaresi. Il suo mito è ancora oggi vivo nella cittadina ligure, e uno dei club dei tifosi della squadra si chiama, in suo onore, “Club Asso Di Picche”.
Lo stesso Sannazzari scelse i colori sociali della squadra: il bianco e l’azzurro, per omaggiare il paese in cui aveva vissuto per molti anni, l’Argentina. Numerosi erano infatti i migranti che a fine dell’Ottocento, partivano dal levante ligure per cercar fortuna nelle Americhe. Sorse però un piccolo problema: l’azzurro delle casacche tendeva a stingersi e allora venne adottata una divisa nera con scudo bianco-azzurro sul petto: da lì nacquero il nome di nero scudati (ancora oggi la seconda divisa è nera) e il soprannome di diavoli neri, per il fervore agonistico che mettevano in campo (ancora oggi nello stemma compare il diavoletto nero). Risolti i problemi di lavaggio, la divisa ritornò poi ad essere bianco-azzurra come lo è tutt’ora. Per il centenario, la società, in collaborazione con Erreà (sponsor tecnico) ha prodotto una maglia celebrativa vintage (con collo all’antica e laccetti) in cui sono stampati i nomi di tutti 1082 giocatori che hanno vestito la maglia dell’Entella in 100 anni di storia e dei presidenti che hanno guidato la società.
La Virtus Entella (nel frattempo il nome cambiò) trascorre la sua storia calcistica tra la Serie D e la Serie C, memorabile la stagione 1985-1986 con Gian Piero Ventura allenatore e il riccioluto Luciano Spalletti (qui a lato in foto) “sette-polmoni” motorino di centrocampo. Nonostante anni di decadenza e trascorsi in campionati minori come la Promozione e l’Eccellenza, la squadra rimane un punto di riferimento sportivo per tutto il levante ligure. Dal 2007, con l’avvento del nuovo presidente Antonio Gozzi, inizia un cammino faticoso ma ricco di soddisfazioni, che vede l’Entella risalire dall’Eccellenza ligure sino alla Lega Pro (la vecchia serie C). Intanto ieri, nel giorno del centesimo compleanno, la Virtus Entella conquista i tre punti grazie ad un 1 a 0 di misura firmato Ricchiuti (vecchia conoscenza genoana e catanese). Stadio stracolmo, tifo esemplare (i tifosi ospiti della Reggiana erano seduti a fianco a quelli bianco-azzurri) e 3 punti fondamentali nel cammino stagionale. Cammino che continuerà ancora per cinque giornate e che speriamo possa portare alla Serie B: sarebbe il regalo migliore per un compleanno centenario!
Durante la “Noche Portena” del 13 dicembre 2013, spettacolo tenutosi al Cantero di Chiavari per celebrare i cento anni del club e il legame ancora forte che lega Chiavari all’Argentina, il presidente Gozzi ha letto una lettera di auguri che gli è stata inviata dal presidente del Boca Juniors in persona Daniel Angelici.
Ultimi post di Francesco Salvi (vedi tutti)
- L’Uragano Nero – Jonah Lomu, vita morte e mete di un All Black - 5 maggio 2017
- I risvegli di Daniel Prenn - 15 dicembre 2016
- Realtà in Valpolcevera - 2 dicembre 2016
- Eurottantotto - 10 giugno 2016
- Papelitos: birra, fùtbol e libertà - 19 aprile 2016